Sul corso di Letteratura per l'infanza del Prof. Livio Sossi

Una sfida, quella di organizzare un corso con il professor Livio Sossi sul vastissimo argomento che è la Letteratura per l’Infanzia, ma una sfida sostenuta da un grande e diffuso entusiasmo dei membri di El Tomat, che hanno voluto quanto me e più di me che l’iniziativa avesse sì un respiro culturale, ma che potesse anche e soprattutto portare e comportare un accrescimento individuale dato dall’interazione con altri. In altre parole, un’impresa, che tuttavia abbiamo affrontato con la semplicità e la serietà di sempre, tastando il polso della situazione, cercando di coinvolgere portatori di interesse o solo semplici “interessati” per il gusto di imparare, ascoltare, partecipare.
Non è stato tutto facile quanto ci si sarebbe potuti aspettare, soprattutto perché nella nostra ingenuità credevamo che la presenza di insegnanti, soprattutto, sarebbe stata scontata. In fondo il professore avrebbe firmato attestati di partecipazione con il valore di percorsi formativi, dunque giustificava, nel caso ce ne fosse stato bisogno, l’assenza dal posto di lavoro. Inoltre la letteratura per l’infanzia, e questo è un dato che molti ignorano, va dagli 0 ai 20 anni, rinchiudendo così nel suo ambito tutta la letteratura di formazione dei nostri ragazzi e ragazze, o per lo meno quella che possiamo e potremmo suggerire loro. Hanno perciò partecipato persone con competenze e titoli dei più diversi e in certi casi soltanto per il gusto di poter ascoltare parole, una volta tanto, ricche di spunti anche per la vita quotidiana, da poter riversare all’interno delle proprie attività, una volta debitamente ‘depurate’ del tratto letterario. Il piccolo ma efficientissimo Comune di Artegna ha fornito premesse e location, trasmettendo informazioni e locandine, ricevendo iscrizioni, il tutto a costo zero, rivelandosi così, ancora una volta, un supporto illuminato di iniziative culturali di ampio respiro.

Sul professor Sossi ci sarebbe tantissimo da dire, a partire dalla sua apparizione mattutina con l’immancabile sigaretta fra le labbra e il fido trolley nero zeppo di libri (nel riordino finale ne abbiamo contati un centinaio, ma certamente abbiamo peccato nel difetto), che ha distribuito secondo un ordine inintelligibile sulla scrivania accanto alla quale si è seduto. La sua voce arrochita, accompagnata a tratti da un fischio cronico, ci ha portati per ore intono a un mondo che anche gli addetti ai lavori conoscevano soltanto parzialmente, offendoci un esempio di quella che è la competenza in un campo specifico e suscitando continua ammirazione. Occhi fissi su di lui, orecchie aperte, penne che volavano sui fogli per non perdere nemmeno una delle osservazioni, soste dettate soltanto da bisogni fisiologici e tanto, tanto entusiasmo. I 23 corsisti che hanno seguito le due giornate in una modalità full immersion hanno tutti egualmente condiviso il proprio apprezzamento per l’organizzazione, tanto da richiedere un ulteriore incontro entro l’autunno, a dispetto dai luoghi di provenienza, che in certi casi potrebbero diventare un deterrente alla frequenza. Karin, per esempio, vive a Villacco, Giulia e Elsa arrivano da Prato Carnico, Lorella è venuta espressamente da Greve in Chianti… Nessun ostacolo, dunque, se il prodotto finale è quello che abbiamo felicemente condiviso: due giornate piene di cultura, di sensibilità, palestra di confronto e di incontro, terreno su cui far maturare i semi di nuove amicizie.

Niente male per una sfida, niente male per una prova, a conti fatti perfettamente riuscita.

Grazie di cuore a tutti quelli che hanno supportato, in un modo o nell’altro, gli organizzatori, lavorando dietro le quinte, senza ansia di presenzialismo. Grazie a Laura, Guglielmo e Nadia per la fiducia, grazie a Lorella che ha qualificato il corso con la sua presenza, grazie infinite a Giusy che ha creduto in quello che le è stato proposto e non ha avuto remore a sostenere.
Ho sicuramente dimenticato di ringraziare qualcuno e me ne scuso, ma sta di fatto che il piacere di poter dire “C’ero anch’io” è per me reale e ricco di molte componenti, di cui quella dell’accrescimento delle competenze è solo una, e non da sola la più importante.

Silva Ganzitti

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